Le Grandi Storie della Fantascienza 4 (1942) by Isaac Asimov

Le Grandi Storie della Fantascienza 4 (1942) by Isaac Asimov

autore:Isaac Asimov [Asimov, Isaac]
La lingua: eng
Format: epub
editore: ScaffaleItalia
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Jones, il portantino, l'aveva sentita, e stava già spingendo la barella nella sala accettazione, sul retro. Mezzo minuto dopo. Beel entrò, con la parte staccabile dall'ambulanza. «Due», annunciò. «Ne arriveranno altri appena riusciranno a raggiungerli, Doc».

C'era una macchia di sangue sulla tela, e un esame più attento rilevò che proveniva da una vena jugulare recisa e bloccata da un piccolo spillo di sicurezza fissato ai lati della ferita con una serie di minuscole punture, intorno alle quali il sangue s'era raggrumato quanto bastava per arrestare l'emorragia.

Doc spense la vibrazione supersonica con un sospiro di sollievo e indicò la gola dell'uomo. «Perché non mi hanno chiamato sul posto».

«Diavolo, Doc, Palmer ha detto di portarglieli, e io glieli ho portati... non lo so. Ho visto che qualcuno aveva messo lo spillo a questo tale, e così hanno pensato che potesse aspettare. Qualcosa che non va?»

Ferrel fece una smorfia. «Con una vena jugulare tranciata, tutto ciò che può arrestare l'emorragia va benissimo, ortodosso o non ortodosso. Quanti ce ne sono, ancora, e cos'è successo?»

«Lo sa Iddio, Doc, Io mi limito a portarli, non faccio domande. Arrivederci!» Beel caricò la nuova barella sul carrello, la spinse fuori verso il piccolo trattore a due ruote che completava l'ambulanza. Ferrel concentrò la sua attenzione sulla vena jugulare, mentre la Dodd si assestava la maschera. Jones aveva spogliato i pazienti, li aveva rapidamente spennellati e li stava portando verso i tavoli operatori, al centro della sala.

«Plasma!» Un rapido esame non aveva rivelato a Doc nulla di più grave della jugulare recisa; si affrettò a fare l'iniezione. A quanto pareva, l'uomo aveva soltanto perduto i sensi per l'emorragia, e la respirazione e l'attività cardiaca ridiventarono più normali via via che il liquido tornava a riempire gli esausti vasi sanguigni. Medicò la ferita con un derivato del sulfanamide, come si faceva di solito, pulì e sterilizzò delicatamente i labbri, applicò con cura le pinze emostatiche, tolse lo spillo e cominciò a cucire con il piccolo, complicato ago a motore... uno dei pochi apparecchi che non destavano il suo interesse. Era sgorgata qualche altra goccia di sangue, ma non era niente di grave, e adesso la ferita era definitivamente chiusa. «Conservi lo spillo, infermiera Dodd. Andrà nella collezione. Questo è a posto. Come sta l'altro. Jenkins?»

Jenkins indicò la parte posteriore del collo dell'uomo, da cui sporgeva un minuscolo oggetto bluastro. «Un frammento d'acciaio, piantato nel midollo allungato. Non ha perso sangue, ma è morto nel momento in cui la scheggia l'ha toccato. Vuole che la estragga?»

«Non è necessario... potranno farlo quelli delle pompe funebri, se vogliono... Se questi due sono un campione, direi che si è trattato di un comune incidente sul lavoro, non collegato alle radiazioni».

«Arriveranno anche quelli. Doc». Era l'uomo dalla vena jugulare tranciata, che adesso aveva ripreso i sensi e sembrava normale, a parte il pallore. «Noi non eravamo nel capannone del convertitore. Ehi, ma sto bene... Che mi venga...»

Ferrel sorrise della sua espressione sbalordita. «Credeva di essere morto, eh? sicuro, sta bene, se non si agita. Una vena jugulare tranciata o ti ammazza subito o non ti dà motivi di preoccupazione.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.